Carissimo Don Pablo

Vi invio una email di Pablo de Haro, risposta del P. Mauro Lepori alla notizia della morte di Marcos…

Carissimo Don Pablo, il tuo messaggio mi riempie di dolore e di mistero. Durante i giorni degli Esercizi sentivo Marcos particolarmente vicino. Già avevamo fatto insieme il viaggio da Madrid a Guadarrama, durante il quale le sue domande, il suo desiderio di conoscere e seguire erano lo spettacolo sempre meraviglioso di un cuore prediletto e chiamato da Cristo. Poi durante gli Esercizi, lo guardavo come un giovane san Giovanni, attento e appassionato, che non lasciava cadere nessuna parola senza rispondere “Sì”, senza desiderare e domandare la pienezza. Ci siamo lasciati con la promessa di restare in contatto e di rivederci quando sarei andato all’abbazia di Poblet.
Già il giorno seguente, il 12 febbraio, mi scriveva questa e-mail:

Ciao P. Mauro!
La ringrazio molto per questi giorni di esercizi. Sono stati un dono. Lei è un esempio per me, un uomo che vive la vita come vorrei viverla io, e non ho bisogno di altro nella vita che di grandi “pastori” e maestri.
Le sue lezioni mi accompagnano già con le prime fatiche in seminario. Improvvisamente le affronto con una prospettiva più positiva, bisogna chiedere che continui così. Come questa mattina, quando sono uscito dalla doccia, c’era solo acqua calda per 2 minuti e la mia stanza è il Polo Nord. Così sono uscito dalla doccia alle 6:45 del mattino con una prima reazione di rabbia, ma subito mi sono ricordato delle “pazienze” e mi è venuta in mente questa parola, come se fosse Cristo stesso a dirmela: “Ma non desideravi darmi la vita? E non fa parte di questo il modo in cui me la dai?” e l’ho vissuta con piacere.
Le scrivo per chiederle che ogni volta che venga in Catalogna mi avvisi. Se è durante la settimana forse posso vederla con un permesso, ma in ogni caso cercherò sempre di vederla e di portarla ovunque ne abbia bisogno.
Le mando una notizia che esemplifica ancora una volta ciò che ci raccontava sul martirio, e sulla possibilità di vivere tra le fiamme con una certa pace:
http://www.paginasdigital.es/v_portal/informacion/informacionver.asp?cod=6281&te=15&idage=11626&vap=0
Mi ha ricordato lei. La encomio nelle mie preghiere, spero che l’avventura che vive non finisca mai e continui a scoprire sempre più cose sull’amore della nostra vita, Gesù.
Un abbraccio
Marcos

Ora leggo queste parole sul dono della sua vita a Cristo, sulla vita come avventura che scopre sempre di più l’amore della nostra vita, Gesù, come il testamento e l’eredità di un discepolo prediletto che ci ha preceduti tutti, e che ora siamo chiamati a seguire, con umiltà, gratitudine e compunzione per non aver ancora corrisposto così alla predilezione della nostra vocazione. Mi sento come se in Marcos Dio mi avesse dato un figlio che solo dopo 10 giorni è già padre, autorevole nella posizione giusta verso la vita, la vocazione, l’amore di Cristo…

Vorrei abbracciare i suoi genitori (Marcos mi ha parlato del loro legame con la nostra abbazia di Poblet), la sua famiglia, e suo zio Don Yago. Inoltra loro per favore questo mio messaggio, soprattutto per quello che mi ha scritto Marcos, e spero di poterli conoscere la prossima volta che vado a Barcellona. Intanto prego per loro, come ogni giorno già pregavo per loro figlio. Ma ora sarà lui ad intercedere per noi. Chissà che abbraccio gli ha dato don Gius, proprio in questo 10° anniversario, come frutto già maturo per il compimento che ci ha educato a desiderare.

Questo dolore mi rende ancora più preziosa la vostra amicizia. Grazie e aiutiamoci con al preghiera alla Madonna, per consentire, come dici, alla conversione del nostro cuore a Cristo che questo avvenimento rende ancora più urgente.
Un forte abbraccio, tuo e vostro Fr. Mauro-Giuseppe